25 luglio 2003

Grazie

Fin troppo facile dirlo, è vero, ma dato che è ancor più facile trascurarlo dando le cose per scontate, lo dico: grazie.
Grazie a te che mi leggi, grazie a te che ritorni a trovarmi, grazie a te che commenti, grazie a te che mi scrivi, grazie a te che segnali questa pagina, grazie a te che fai rimbalzare parole e idee, grazie a te che le condividi, che in accordo o in disaccordo ti disponi ad accoglierle per capirne le ragioni o il divertimento.
Grazie a te che mi sorridi, anche se lo fai solo col pensiero e da lontano, grazie a te che ti ricordi, grazie a te che nulla andrà perduto, grazie a te che c'eri, grazie a te che ci sarai.
E grazie a te che mi segui da molto (oddio, sono pochi mesi e mi sembra una vita), ma anche a te che capiti qui per la prima volta, per caso (se esiste un caso).
Grazie a te che mi lasci gli auguri, grazie a te che capisci i pudori, grazie a te che me li fai superare, grazie a te che li superi a tua volta.

Probabilmente dirti grazie non è niente di speciale, ma mi fa bene. E non ho bisogno né voglia di fare il cinico o il maledetto.

Quando mi viene da sorridere, lo faccio e basta. Quando mi viene da immalinconirmi senza motivo, cerco di accompagnare il sasso che sprofonda per vedere dove va, ma tento di riacchiapparlo un attimo prima che esca dalla mia portata. In entrambi i casi, te lo dico. Le parole faranno da velo, di sicuro, ma tu saprai farne trapelare la voce autentica.

Colonna sonora: Everybody Needs Somebody To Love

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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