15 ottobre 2003

La storia della donna sub

[zop la iniziò...]

nona parte

Era ormai sopraggiunto l'inverno e Lui se ne stava quasi sempre seduto sugli scogli. Il suo sguardo si perdeva tra i riflessi e i riflussi del mare. Ogni tanto gli sembrava di vedere un’ombra, un rimescolamento, e pensava che Lei stesse finalmente riemergendo, ma si ingannava, come è facile quando si guarda un mondo liquido in perenne movimento. L’unica cosa che riemergeva era il pensiero che Lei potesse non tornare più. Questo sospetto lo assaliva solo per un attimo, di tanto in tanto, come un dubbio improvviso subito archiviato con un sorriso, come un pensiero assurdo e sciocco.
Ma guarda cosa andava a pensare... si rimproverava tra sé e sé.

Lui continuava ad aspettare seduto sugli scogli.
Anche la sera, sotto il cielo stellato e il mare gelato.

E ancora oggi lo possiamo vedere seduto sugli scogli, che fissa e scruta l’orizzonte con uno sguardo quasi innamorato, raccontando a tutti che da un momento all’altro Lei sarebbe riemersa, dopo aver battuto ogni record e ogni limite anche solo lontanamente concepibile da qualsiasi essere umano.

FINE

E la vita in qualche modo continua anche senza la donna sub


***

Questa è una storia da scrivere oltre che da leggere. Se ti è piaciuta falla germogliare, continuala, contaminala, riscrivila! Scegli un punto in cui inserire la tua continuazione, magari proprio questo, e continuala in poche righe in modo che abbia sempre un finale possibile, ma anche un link che riporti il lettore al capitolo successivo. Per inviare le tue continuazioni: http://zop.splinder.it.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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