20 luglio 2004

Mi domando e dico

Anche se uno non se la vuole menare, viene per forza da chiedersi chi sono? quando le giornate nelle quali si è tratti lontano dal proprio fare si moltiplicano. E non si tratta qui di distrazione piacevole, a tratti ludica, sebbene per fortuna quella non venga mai a mancare completamente. Purtroppo è piuttosto questione di spreco dei talenti, per scarsi che siano, distolti a quel che si sa fare per tener dietro a mille diavolerie fini a sé stesse. Come posso dirmi traduttore se il tempo dedicato a quell'attività si erode in una carneficina di minuti devoluti a scocciature altre, varie ed eventuali?
Gli è che non son capace di mosse drastiche, altrimenti il calcolatore, lo schermo e i cavi che lo riscaldano sarebbero volati già da lunga pezza nell'area dismessa che ostinata popola il mio orizzonte di quel po' di verde indispensabile a temperare il malumore.
Quanto alle altre domande solitamente connesse alla prima, credo di sapere più o meno dove andrò, e mi piace, grazie a Gilga e Mistral. E da dove vengo, comunque la si voglia intendere, non può che avere una risposta piacevole e stuzzicante.

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a cura di Giulio Pianese

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