11 luglio 2005

Nessi... né no

Nel piccolo elenco di capitali non avevo incluso Belgrado, perché intendevo "rimanere ancorato agli eventi più recenti e strettamente collegati".

Eppure alla città bianca, qui a un tiro di schioppo da noi, avevo pensato. Uno dei numerosi esempi di quando per "colpire un dittatore" si bombarda la popolazione civile. Alla fine, lui in genere si salva, mentre il metallo dilania e le macerie schiacciano ossa carni e organi interni di tante persone inermi che per sfiga si trovavano lì. In effetti, non solo non si può scegliere dove nascere, ma talvolta nemmeno dove morire.

Oggi leggo un pezzo di Babsi, un pezzo che non avevo letto allora (non si riesce a star dietro a tutto, nemmeno quando è roba di valore) e metto in discussione la mia frase virgolettata.
Nulla fa storia a sé, tutto è connesso a tutto il resto: dal momento in cui si accetta di essere umani, non c'è modo di districarsi senza rimanere impigliati in qualcosa.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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