19 luglio 2006

Meglio non dire

Quand'anche le parole, convinte alla convenzione, si attestassero su significati univoci traballando nell'aria dalla bocca emittente all'orecchio destinatario, occorrerebbe, per non correre detestati rischi d'incomprensione, prenderne la misura, campirle per capirle, saperne registrare portata e capienza nonché attitudine a perdurare superne. Altrimenti, belle come il vento, atte allo scompiglio, un attimo solo infocheranno il cielo già pronto ad annegar nel tramonto e puff.

Ma tu non ammainare gli occhi e guarda: il cielo scuro stanotte perfino qui regala Giove splendente e Antares la rossa, adesso verso occidente. Chiudi la bocca e apri il cuore.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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