10 settembre 2006

Terra

Nome sottovalutato, dato per scontato, quasi dimenticato. Come le cose che ti ritrovi dinanzi agli occhi tutti i giorni e che vanno a far parte del paesaggio invisibile, quello di cui non ti rendi conto nemmeno se ci sbatti contro, quello di cui ti accorgi solo se ribalti completamente la casa per delle pulizie generali che aspettavano da tempo immemorabile e grazie alle quali capisci lo spreco dello spazio e l'inutilità dei feticci che non sapevi nemmeno più esistessero.
Terra, dicevo, è un nome magico, a pensarci. La terza pietra a partire dal Sole, cantava il moretto riccioluto.
(intermezzo: son due giorni che ammazzo le zanzare al volo, starò mica diventando troppo zen?)
Cioè, non so se mi spiego, è il nostro pianeta, perbacco. L'unico a distanza raggiungibile sul quale siamo in grado di vivere (o sopravvivere).
Se mi sporgo a guardarlo da fuori, insieme agli altri che ruotano intorno al Sole, mi dispiace persino che questa vicina stella si spegnerà (tra qualche miliardo di anni, mi pare).
Be', nel frattempo, in questo battito di ciglia che mi sta toccando, spero proprio di avere sempre la forza e il coraggio per vivere davvero, senza smettere di cogliere le meraviglie che la vita regalerà.

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a cura di Giulio Pianese

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