29 dicembre 2008

Il tuo doppio dimezzato

Scattare una foto del tuo volto, di fronte, poi tagliarla a metà in verticale e duplicare a specchio i tuoi lati, creando due nuove immagini. Questa l'idea realizzata ieri sera dalla fotografa pistoiese Francesca Pagliai.
Era presso il bellissimo SpazioMil di Sesto San Giovanni, dove sono arrivato tardi, troppo tardi per i discorsi, le perfomance, il dibattito, le presentazioni o quel che era. In tempo però per salutare gli amici, godermi una panoramica degli interni, con qualche allestimento, e per apprezzare l'idea del doppio fotografico.
Un'idea che produce risultati curiosi, esteticamente interessanti quanto inquietanti, grazie specialmente alla nostra presunzione di essere tutto sommato creature simmetriche. Invece, tanto per cominciare, tra lato destro e sinistro vi sono le differenze macroscopiche di contorno, come la presenza di una riga laterale nell'acconciatura, di un codino, di un neo, che raddoppieranno o scompariranno nel gioco di specchi delle due metà. Poi le differenze solitamente trascurate, grazie alle quali si generano due volti parecchio diversi, più o meno allungati, più o meno larghi.
Discrepanze fisiche, dunque, ma soprattutto una nuova lettura degli aspetti di un viso, come se si disponesse di una lente a focalità ricalibrata, per cogliere oltre. Constatare quanto siano marcate la bonomia e la tristezza rispettivamente nel lato sinistro e destro di un uomo che nel ritratto originale le teneva a bada o comunque al riparo dalla nostra indagine visiva. Quanto sia in realtà complesso un volto femminile che sembra occultare una forte parte di sé. O ancora, quanto sia fallace l'apparente compostezza di altri visi nel momento in cui l'obiettivo e il computer si alleano per ricostruirne il caos sottostante.
Ovviamente tintinna il ricordo di Medardo, Il visconte dimezzato che Italo Calvino fa ritornare orrendamente mutilato da una guerra coi Turchi. Di lui è tornata solo la metà cattiva, dice la sua balia Sebastiana. Di noi, invece, per fortuna quegli studi fotografici restituiscono tutte due le metà, oltre a un pizzico di comprensione in più.

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a cura di Giulio Pianese

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