06 febbraio 2012

D'un tratto

Lascerò il corrimano mentre salirò e scenderò le scale a quattro a quattro, attraverserò di corsa il cortile scavalcando la rete per uscire sul retro e solcherò rapido i campi sbucando in nuovi sentieri costeggianti le molli zolle. Per fuggire lo farò, per sfuggire, per saltare, per evolvere. Per lanciarmi e per sganciarmi lo farò, per salvarmi. Schiverò i colpi saettanti, morderò il respiro accelerato, l'adrenalina si sarà mangiata la paura, sarò tutto vivo finché lo sarò, sarò tutto io, tutto lì e in quel mentre, tutto vivo veramente. Sarò un proietto più veloce dei proiettili, arriverò prima di me, perfino. Sarà tutto di colpo e tutto eterno come un infinito schiudersi in avanti. Sarà tutto quasi così nel futuro da saper davvero che cos'è il presente.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

scrivimi