02 marzo 2012

Una, due, tre

E poi ci sono le coincidenze: una, due, tre coincidenze che fanno un indizio, tre indizi che fanno una prova, tre prove che invece non fanno niente, perché se hai bisogno di prove per convincerti, allora non vale, allora non funziona. Non è come i tre corner che fanno un rigore, anche perché il rigore lo devi abbandonare per abbandonarti. Così come devi scoprirti per scoprire, esplorarti mentre esplori, aprirti per aprire nuove porte e portoni, per percorrere le viuzze della taumaturgia. Ricrederti per darti credito e per credere, in te e alle coincidenze. Anche solo per accarezzarle nel breve fluire, anche solo per ancheggiare all'impasto del vivere, e golosamente condividerne il gusto.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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