20 febbraio 2013

E puff

Quando penso alle cose che non so fare e mi rendo conto di quante sono, concludo che so fare ben poco. Sembrano infiniti gli ambiti nei quali prevale l'imperizia, ma colpiscono soprattutto quelli attigui agli interessi più vivi, per cui basta un arpeggio di chitarra ben delineato a rammentarmi che non ebbi mai la costanza di applicarmi a imparare a suonarla.
Spaziando un po' di più e pensando per esempio allo spazio, misura davvero anni luce la distanza tra le mie scarne cognizioni e l'abisso della mia ignoranza. È così: ho un'ampia infarinatura di carenze nello scibile e un'immensa credenza di vani vuoti nella pratica.
D'altro canto, mi consolo ammettendo che si può patire la mancanza sol di ciò che almeno un po' si conosce e mi contento di gustare questa sbirciatina al mondo e ad alcune sue belle evoluzioni, regalando un sorriso effimero, ma vero, all'essere, nel soffio di tre respiri tra il nulla e il nulla.

8 commenti:

  1. Merita una più attenta lettura..l'ho compresa fin troppo bene...
    Nn volevo essee pesante..ma farla sorridere...pazienza..cmq i respiri non si emettono si vivono...te lo dice chi nn li vive ..tenere quel pulsare dentro una ampolla e vederlo agitarsi...non fa male e nn può farlo...solo che trasmette a quanto pare impulsi e scrivo...sono imperfetta ed assai..ma si può migliorare...ma a quello lo tengo chiuso! Già che canta troppo forte e di continuo...ma era buono quel che ha gistato?
    Stella*
    ps..nn ancora risposto...forse telepaticamente...

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  2. Io concordo, ma da un gradino ancora più basso. Ti abbraccio

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    1. Ma che dici! Salgo sul gradino e arrivo ad abbracciarti anch'io ;-)

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  3. Anch'io l'abbraccio guardandola negli occhi.
    Stella*

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  4. E' una delle cose più belle, non riuscire ad annoiarsi durante i tre respiri... E poi, un po' delle nostre carenze lasciano i semi e germoglieranno con altri, figli, amici, figli dei tuoi amici...

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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