30 marzo 2013

q.b.

Se hai lì un Vinschgerl (o segalino), dei Gewürzgurken (o cetriolini in agrodolce) e del formaggio di San Candido (o Innichen) e tagli un pezzetto di questo, affetti uno di quelli e un po' di quell'altro, ti ritrovi che uno degli alimenti finisce prima e allora vai avanti a tagliare e mangiare e mangiare e tagliare ancora nel tentativo di pareggiare sapori e volumi mentre t'illudi di colmare vuoti che non dipendono dalla fame.
Il fatto è che non la finiresti mai, e non solo con il cibo. Dire "basta" non t'appartiene, è un compito che spetta ad altri o ad altro: le autorità, i medici, l'orologio e gl'impegni presi. La fine tu non la troveresti mai, ma prolungheresti qualsiasi cosa fino a rimanere ultimo. E solo. Solo solo per un po', però, ché prima o poi una lampadina s'accenderà, magari a forma di luna.

2 commenti:

Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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