29 luglio 2013

Commiato

"Non ho la macchina fotografica, ma ho colto un'inquadratura migliore delle tue" era stato effettivamente un approccio strano, tale da giustificare la perplessità espressa da quegli occhi verdi. "Parli italiano?" "Sì, certo". Allora le ripeté la frase, specificando: "Perché nella mia inquadratura" disse mimando il gesto, "c'eri anche tu". L'aveva osservata stando in piedi ad asciugarsi su uno scoglio discosto, ai lati di una spiaggetta tranquilla, dove quella snellezza bionda era giunta come un'apparizione solitaria e con incedere leggero si era messa a scattare foto tutto intorno prima di immergersi. Non seppe dire se in lei ci fosse veramente qualcosa d'irresistibile fino al momento in cui notò le fossette lombari; allora capì che avrebbe voluto ritrarla e che lo avrebbe fatto, con lo sguardo e con le parole. Infine, memore del rammarico di Adso da Melk, decise di presentarsi e di chiederle il nome, anche solo per poter associare quella visione a tale Silvia, col suo sorriso lieve e divertito dai complimenti inattesi e dall'ultimo bagno della vacanza prima di ripartire per Padova.

Grotte

Dentro e fuori, come in un utero fatto di mare. Dentro e fuori, come una rinascita. Un momento più ludico rispetto alle tecniche del rebirthing e forse più vicino al vero, considerata la preponderanza dell'elemento liquido.
Un dentro e fuori cominciato l'altro giorno alla "grotta del drago", che merita il nome grazie alla conformazione dell'imboccatura e soprattutto del fondo, con una grossa ugola calcarea a calare dall'alto proprio prima dell'ultimo anfratto, che verso il tramonto un raggio tinge di rosso. Dopo la sosta sulla minuscola spiaggetta nella gola del mostro, uscendo, gli occhialini permettevano di apprezzare come una prelibatezza il turchese delle acque retroilluminate dal giorno.
Ieri, dapprima mi sono tolto la soddisfazione di un tuffo da uno sperone di circa sei metri (un bel traguardo, considerate le mie vertigini), poi abbiamo preso a esplorare una serie di grotte comunicanti, godendo anche del brivido di un passaggio al buio il cui superamento ha fatto esultare d'euforia perfino la compassata Cajuina. Per gli standard d'entusiasmo miei e di Lorenzo, invece, praticamente a ogni bracciata sarebbe fuoriuscita l'esclamazione "Uau, cheffigata!" se la bocca non fosse stata quasi sempre in acqua. Un'acqua limpida e multicolore quasi quanto le pareti ornate di corallo viola e di rocce variopinte.
Ennesima meraviglia di questa vacanza che vorrei raccontare più diffusamente, se il wi-fi del Bambù Café fosse più vicino a casa e se il mare non mi richiamasse con tanta forza, troppa per resistervi a lungo.

27 luglio 2013

Routine

Si dice che la routine ammazzi il piacere, ma credo si possano configurare delle eccezioni. Una è senz'altro quella di alzarsi dal letto al mattino, camminare per un centinaio di metri e farsi una nuotatina in acque limpide; quindi, dopo una sosta al sole, il tempo di asciugare la pelle e riempire gli occhi di colore, tornare a casa per la prima colazione, a spalmare il pane di marmellata e compiacimento.

26 luglio 2013

Jump!

Soffro di vertigini, l'ho dichiarato piú volte. Vertigini, o forse è semplicemente paura. Paura di dove può farmi sprofondare lo sguardo che non trova appoggio, nel vuoto che si apposta pronto a inghiottirmi rubandomi l'equilibrio e la presa. Così, più o meno, mi sento quando mi sporgo da un balcone, da una terrazza, naturale o artificiale, da una finestra o un finestrino aperti sullo strapiombo. Il punto critico non è il guardare, quanto lo sporgersi, anche quello altrui qualora si tratti di persone care. Il punto critico si fa annunciare dalle mani sudate e da un lieve accenno di altri piccoli sintomi.
Prima di sera si andrà alle grotte che si aprono su questo tratto di costa ionica, tra Torre Vado e Leuca, e ci si tufferà. Sarò della partita, ma ho già espresso l'intenzione di limitarmi a tuffetti, perché la vertigine mi blocca.
Il blocco, però, perlomeno fino a circa tre metri lo riesco a forzare, come ho fatto l'altro ieri a San Gregorio, quando a turno ci siamo tuffati tutti quanti, compresi i miei figli e quelli della mia ospite Laura, smettendo solo al momento di contemplare il tramonto: rivolti gli sguardi all'orizzonte, abbiamo visto nell'ordine un magnifico disco arancione, un occhio di drago e infine il sole alla coque.

21 luglio 2013

Da Alexandros

Rivolto a levante mi sento, qui a Bari, dove mentre leggo il greco Petros Markaris, sorseggio la Zivana (o Zivania) cipriota, come bicchiere della staffa, prima di inoltrarmi più a sud e forse più a est.

17 luglio 2013

Vacci

Non si dovrebbero consigliare serate alle quali non si ha intenzione di partecipare, ma dato che in questo caso la mia mancata partecipazione sarà dovuta soltanto ad altri impegni belli quanto improrogabili (vacanza coi miei figli), faccio un'eccezione e ti consiglio di non perderti, domani sera giovedì 18 luglio 2013, la Milonga Solidale con musica dal vivo allo Spazio A di Sesto San Giovanni.

Presensazione

Sento la brezza e mi s'anticipa la sensazione di quando saprà di mare. Strano, non ho mai la smania di partire né di arrivare, né stavolta faccio eccezione, però intanto questa brezza un po' sa. Sarà anche per aver appena letto, fortunato caso, un'ondata di parole in blue, ma più che altro è un fatto di apertura sensoriale, o un senso di vigilia.

15 luglio 2013

Avvertimento

Attenzione: sono in grado di uccidere esseri viventi a mani nude. L'ho fatto anche poco fa.
Niente, ti avverto, per la tua incolumità. Prova ad avvicinarti e muori.
Non so poi se tu sai leggere, zanzara, ma io te l'ho detto.

La va a pochi

Nella preparazione dei bagagli sono ancora indietro, eufemismo per dire che sono a zero, ma so già che insieme ai sandali e ai costumi da bagno, quest'anno porterò anche le scarpe da tango, perché Salento non è solo pizzica, mi dicono.

--
Nota: il titolo è roba di naja, quando non si vede l'ora che finisca, ma l'ho messo perché mi diverte e non perché abbia fretta di partire. In effetti, con le partenze ho un rapporto particolare...

14 luglio 2013

Quatorze Juillet

Un passo, anche un solo passo; nella solita direzione o scartando, in avanti indietro di lato, un passo, almeno un passo va fatto. Quella cosa da dire, quella sulla punta dei pensieri, verbalizzazione difficile nella corsa a ostacoli del cervello lavato, quella cosa, anche solo una, va detta.
Districarsi dall'annaspare, liberarsi dal replicare, prender fiato e subito andare. Darsi una disciplina o infrangere una regola, recuperare il sonno o valicarne la soglia, essere e fare o essere e fare. Aspettare senza esitare, vigilare senza temere, recuperare il futuro.
Nelle proprie scarpe a piedi scalzi, nudi dentro i vestiti, pelle votata al vento nel tempo fuori dal tempo. Un tuffo nel sé per nuotare il mondo. Ora. Tu.
Di'. Accarezza. Telefona. Balza. Veglia. Sciogli. Parla. Corri. Sogna. Cammina. Scrivi. Apri. Sorgi. Ama. Saluta. Respira. Ora. Tu.
Le rivoluzioni altrui non si contano valide.

12 luglio 2013

Modalità

Per quanto preziosa sia la tua borsa di marca, l'occhio seguirà invece i tuoi singoli gesti. Per quanto belle siano le tue scarpe, sarà semmai il tuo incedere a catturarmi. Per quanto esclusiva sia l'edizione effimera del tuo rossetto, non varrà mai quanto il tuo sorriso. Per quanto carina sia la tua camicia da notte, son le tue cosce che vorrò accarezzare. Fai pure shopping, ma non dimenticarti di indossare te stessa prima di tutto.

11 luglio 2013

Rombi

Si alzò per andare a pisciare e sentì il rombo dell'aereo, vicino, tanto da far tremare i muri. Poi, lo schianto, e i muri, giù.
Si alzò per andare a pisciare e piazzatosi davanti al cesso con la mano destra poggiata su una piastrella di fronte agli occhi semichiusi e l'altra in basso ad assicurarsi di centrare il buco, pensò che forse stava sognando. No, stavi sognando prima, gli disse una voce nella testa. Cioè lui pensò che fosse nella testa, ma in realtà risuonava dentro e fuori, come da un altoparlante non localizzabile.
Si alzò per andare a pisciare e sentì un rombo che gli parve conosciuto, vicino, tanto da farlo barcollare. O forse era il sonno. Sonno arretrato, sonno persistente, sonno da sogno profondo. Poggiò l'unica mano su una piastrella di fronte agli occhi semichiusi e gli parve che il rombo nel frattempo si fosse dileguato. L'abbiamo scampata bella, si disse.

09 luglio 2013

Album completo



The Queen Is Dead. Quell'album degli Smiths ha per me il potere di rievocare tutta la forza dell'impeto del vivere. Sì, è come se richiamasse un fiume in piena, destinato a traboccare oltre le chiuse del tempo.

Avevo un walkman bello, me l'avevano regalato non so più se per il compleanno, la laurea o la partenza per il servizio militare. Erano settimane intense, giorni in cui tutto succedeva insieme, giorni e notti in cui si dormiva poco e si vedeva spesso l'alba dall'altro lato delle ore.
Un walkman, lo dico per i più giovani, era un aggeggio portatile per ascoltare le cassette musicali in cuffia. Un po' più ingombrante di un lettore mp3, ma le frequenze dei brani probabilmente venivano tagliate un po' meno, sebbene non arrivassero al livello di fedeltà dell'ascolto da vinile.
Quel walkman me l'ero portato in caserma a Bolzano (non ricordo invece di averlo mai utilizzato a Merano durante il C.A.R., il corso addestramento reclute che durò qualche settimana) e la sera in branda lo accendevo sempre prima di mettermi a dormire.
Tra gli ascolti preferiti c'era proprio questo ellepì, LP come Long Playing anche se in realtà dura poco più di trentasette minuti, riversato su cassetta per comodità. Il volume di ascolto era alto, tanto da farmi prendere qualche richiamo dai commilitoni maggiormente orientati al sonno, ma non vedevo alternativa, tanto mi pareva irresistibile.

Ebbene, dopo tanti anni (tanti, dal 1988 a oggi) ancora non mi ha stufato e ancora, se mi fermo ad ascoltarlo, scatena forze che non pertengono a un solo ambito, che non si limitano all'apprezzamento strettamente musicale né a quello di eventuali evocazioni nostalgiche. Sono forze che turbinano attorno e dentro all'essere come un doppio vortice costituito da una sorta di gioia vorace, paragonabile a certi bacimorsi dati e ricevuti in contesti più che appassionati, e da una sottile venatura malinconica, lama capace di aprire i boccaporti interiori facendo inondare il cuore di mari salati.

08 luglio 2013

Deficienza d'efficienza

Laddove si evidenzia la necessità di ridurre il lasso di tempo tra il momento in cui ci si mette al computer e quello in cui si inizia a lavorare sul serio.

07 luglio 2013

Minuti e minuzie

Più minuti, più sms, meno soldi. Uffa, no, grazie.
C'è chi la chiama fedeltà, invece tante volte non si cambia operatore telefonico solo per pigrizia. Per pigrizia, anche a fronte di offerte migliori, si rimane con chi si sta. Il che, se ci si trova bene come si sta, è giusto, perché alla fine non sarà un piccolo risparmio a valere lo sbattimento. In caso contrario, non cambiare sembra un po' da pirla.
Minuti, sms. Minuzie, forse, oppure messaggi. Dipende da come la si interpreta.

06 luglio 2013

Tiriamocela

A programmer’s wife tells him: “Run to the store and pick up a loaf of bread. If they have eggs, get a dozen.” The programmer comes home with 12 loaves of bread.

(dall'Independent, che riprende una serie di commenti apparsi su Reddit a proposito di "barzellette intellettuali")

Te la traduco:

La moglie di un programmatore gli dice: “Fai un salto al minimarket e prendi una pagnotta. Se vendono uova, prendine una dozzina.” Il programmatore torna a casa con 12 pagnotte.

--

Ce ne sono di ogni genere in quella pagina di Reddit. Questa, per esempio, fa riferimento ai frattali e mi piace un bel po':

Q: What does the "B" in Benoit B. Mandelbrot stand for?
A: Benoit B. Mandelbrot.


D: Che cosa significa la "B." di Benoit B. Mandelbrot?
R: Benoit B. Mandelbrot.

XI

...a proposito di auguri mancati, non li ho fatti nemmeno al blog, che ieri ha compiuto undici anni.

05 luglio 2013

Intermittenze

Spesso mi picco di ricordare i compleanni altrui, ma farei meglio a smetterla: sarà l'hard disk troppo pieno, saranno le distrazioni che si moltiplicano, sarà anche l'età, sta di fatto che ormai capita con una certa frequenza di arrivare a pensarci in ritardo (ovviamente se è Facebook a fare da promemoria non vale) e dover così rinunciare al rituale di far gli auguri nel giorno giusto, che ritengo di buon gradimento anche quando è semplicemente un modo per dire: "Ehi, mi ricordo di te, so che esisti nello stesso mio mondo e lasso temporale, buona vita!"
Intanto, mi viene in mente che oggi è anche il compleanno di Mitì: auguri!

04 luglio 2013

Un'eccezione

Di solito preferisco parlare di quel che mi piace e ignorare il resto. Invece stavolta lo dico, a Vito War che sta trasmettendo da RadioPop: tanto è bello l'amatissimo pezzo di Ray Charles che hai messo su (I Got A Woman), quanto fa cagare il remix che lo ha seguito. Punto.

Due o tre gusti

Non sono certo una cosa che associo all'estate, i gelati, perché io i gelati li mangio sempre e a qualsiasi temperatura. Ne sono goloso, talvolta smodatamente, ma faccio il possibile per far prevalere la qualità sulla quantità.
Ultimamente mi hanno deliziato in modo particolare quelli dell'Albero dei gelati a Seregno e di misciolgo in Bovisa. Queste ultime sere, invece, ho ripetutamente assaporato il gusto "gelsi rossi" (in abbinamento a panna e poi a vaniglia) della gelateria Naturale, che da San Vittore Olona ha portato anche quest'anno le sue prelibatezze al Carroponte di Sesto San Giovanni.
È già in programma una degustazione esplorativa con la mia amica Annalisa, anche lei come me ovviamente "golosa per motivi culturali", alla sua prossima incursione da queste parti direttamente da Londra, con la sana idea di addolcire chiacchiere e risate.

01 luglio 2013

Quando il primo cade di lunedì

- Hai visto com'è iniziato preciso luglio quest'anno?
- Con il primo?
- Ma no: di lunedì!
- Ah, certo, sì.
- ...
- E allora?
- E allora niente, è che mi dà un senso di bell'inizio, con tutte le sue cosine a posto...
- Di lunedì.
- Dai, non inizierai a menarla con la storia del lunedì giorno peggiore e balle varie.
- Ma no, ma no, cosa dici! Lunedì è... è semplicemente un giorno come gli altri.
- Ecco.
- Il primo della settimana.
- Giusto.
- Quello che solitamente si dedica agli inizi...
- E difatti inizia il mese!
- ...specialmente riguardo ai buoni propositi.
- Uh?
- Tipo... le diete. No?
- Ehm...


a cura di Giulio Pianese

scrivimi