23 settembre 2013

Anche il naso vuole la sua buona parte

"Ne vous lavez pas": erano di questo tenore le parole con le quali, secondo la leggenda, Napoleone* chiedeva all'amata di evitare le abluzioni nella relativa imminenza del suo ritorno. Visto che si trattava perlomeno di alcuni giorni, l'idea può farci orrore, ma "Non lavarti", più che a una perversione, corrisponde alla richiesta, in verità un po' estrema, dell'amante in preda alla golosità polisensoriale.

"Pif-au-métrique": in francese questo aggettivo spiritoso denota qualcosa di approssimativo, misurato "a naso". "A naso" però non indica solo imprecisione, bensì istinto, fiuto. Laddove, poi, l'ambito sensoriale confina con la sensualità, quando il fiuto si fa olfatto e se l'olfatto si eleva alla natura più sottile, piacersi "a naso" può significare molto più di una semplice intuizione.

Annusarsi è conoscenza: pur senza toccare le esasperazioni pseudonapoleoniche, poter percepire l'autentica emanazione odorosa della pelle e delle carni cui vogliamo avvicinarci è discrimine fondamentale per capire se tale avvicinamento potrà piacerci davvero. La realtà, per fortuna, non è una superficie patinata: la vista conta molto, ma non è tutto, proprio no.

* altri sostiene invece si trattasse di Enrico IV.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

scrivimi