09 agosto 2014

Un'eccezione

Ammetto di aver fatto eccezione.
L'antefatto è che dopo anni ero di nuovo arrivato a toccare quota ottanta. E quindi, dopo essere riandato con la mente all'ultima volta in cui ero dimagrito sostanzialmente, ho adottato per analogia mimetica qualche piccolo provvedimento. Niente di impossibile, ma come allora, da lunedì, ho eliminato dalla mia dieta giornaliera i dolci e l'alcool. Salvo a colazione, riguardo ai dolci, ma comunque con moderazione, limitandomi a un cucchiaino di miele nella bevanda, che sia tè, malva o rooibos, e a qualche biscotto o a un po' di marmellata spalmata su fette biscottate o pane.
Troppo poco drastico, dici? Beh, io tendo spesso ad autocompiacermi per i piccoli risultati e a sfruttarne l'effetto come molla per ottenere di più e di meglio. E poi, c'è da spiegare una cosa: da piccolo ero magro, magrissimo; quando mi ritrovo sovrappeso, per me la sensazione è tuttora quella di essere "temporaneamente ingrassato", perfino laddove tale temporaneità si prolunghi per degli anni (alla descrizione di questo fenomeno, il mio amico Alberto di BZ si sbellicò fragorosamente di risa telefoniche tra la perplessità dei colleghi d'ufficio).
Poi, comunque, cerco di muovermi, andando a corricchiare quando riesco, camminando dove posso (mi dicono siano necessari ottomila passi al giorno tutti i giorni, vedremo come fare per tenere il conto). Secondo me un po' di chili se ne andranno (non oso dire che abbiano già iniziato l'esodo, per scaramanzia) e poi si tratterà di far durare la forma (uh, dire "la forma" mi ricorda il tai chi, ma tanto già so che se non è saggio assaggiare tutto, tantomeno lo è saggiarsi su troppi aspetti, meglio accontentarsi di spizzicare qua e là e su e giù).
Oggi, dicevo, ho fatto eccezione. Dopo pochi giorni non si dovrebbe, non è serio, ma suvvia: non capita tutte le settimane che la figlia compia diciott'anni e così ho brindato e mangiato anch'io la torta, in mezzo a un sacco di festeggiamenti iniziati con il sublime ramen del Fukurou, inframmezzati da graditissime visite a sorpresa e conclusi (per noi, giacché la neomaggiorenne poi è uscita coi suoi amici) con le sarde alla beccafico della rosticceria Golfo di Mondello.
Anzi, in verità, prima di salutarci abbiamo vissuto un momento particolare, in bilico tra risate emozionanti ed emozioni commoventi: da "bravo affabulatore", come sono stato gioiosamente o giocosamente definito in un commento, ho rievocato insieme alla famigliola riunita la nascita di Francesca, istante per istante, da quando la vidi uscire a tutte le fasi successive del più bel miracolo terrestre.

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a cura di Giulio Pianese

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