01 giugno 2015

Agenda geometricamente analitica

L'agenda è piena ancora prima di iniziare. Perché ci sono gli arretrati di cose da fare e perché di cose da fare ce ne sono sempre di più.
Tra gli arretrati, incarichi lavorativi da assolvere e incombenze varie rimandate. Per fortuna, gli incarichi lavorativi sono più che interessanti. Quanto alle incombenze, quelle casalinghe sono meno noiose di quelle burocratiche, ma direi che entrambe assorbiranno inizialmente parecchio tempo e una cospicua dose di energie.
Tra le cose da fare che si moltiplicano, un peso specifico preponderante viene assunto dalle necessità fisiche: per mantenersi in una forma decente e soprattutto per contrastare o contenere i dolorini fisici occorrono sempre più minuti di esercizi, dei quali va curata la costanza.
Il problema è il mancato moltiplicarsi delle ore del giorno, ma dato che è per tutti così, bisognerà farsene una ragione e darsi da fare a spremere tempo tra un minuto e l'altro, imparando a contenere gli sprechi. Definisco sprechi le attività in cui a un certo punto prevale la passività senza che ci sia un reale godimento o una utile evoluzione.
Sono quasi certo che il meccanismo sarà simile a quando si tenta di riavviare un carro arrugginito: la prima spinta è la più faticosa, ma poi le ruote gireranno sempre meno faticosamente e chissà, magari troverà spazio perfino la volontà, ingrediente indispensabile a ridurre gli ingredienti assunti. In tal modo, grazie all'ellissi alimentare si chiuderà il cerchio di quella che sarebbe potuta apparire come una parabola dagli obiettivi iperbolici e si passerà dalla spirale negativa al circolo virtuoso.

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bonus: Rolling Stones, Time Is On My Side

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a cura di Giulio Pianese

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