15 agosto 2015

Picchi d'ozioso piacere

Da tempo vado dicendo che per me i simboli sommi dell'ozio o dell'otium goderecci e benefici sono essenzialmente due: farsi radere dal barbiere e dondolarsi su un'amaca.
Negli scorsi giorni ho verbalizzato qualcosa che di certo avevo dentro da un po', ma che affiorava solo sotto forma di sorriso: ferma restando la posizione di preminenza dell'amaca in questa speciale classifica, al secondo posto direi che si è ormai attestata un'altra situazione, e cioè il giocare a carte (briscola o scopone) all'aperto presso un rifugio ad alta quota bevendo una birretta dopo aver camminato in montagna per qualche ora.
Per esempio, per l'appunto, l'altro ieri alla Marmolada, tra Pian dei Fiacconi e il ghiacciaio, con il respiro a spaziare su tanto di quel mondo da abbeverare lo sguardo che faceva scorta di bellezza pura.

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bonus: Nina Simone, Turn Me On

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a cura di Giulio Pianese

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